Settembre ad Anacapri: il rito dorato della raccolta delle olive
Il vero segreto di un olio eccellente è la cura di ogni passaggio
Settembre, ad Anacapri, non è solo il mese in cui l’estate si ritira lasciando spazio a un clima più mite: è il momento in cui la natura regala uno dei suoi frutti più preziosi. È tempo di raccolta delle olive, un rito che da secoli scandisce la vita agricola della parte più autentica dell’isola. Gli oliveti che si arrampicano lungo la fascia nord-occidentale di Capri, affacciati su panorami mozzafiato che spaziano dal mare di Orrico fino a Damecuta, hanno raggiunto la maturazione ideale. E così, dall’8 settembre, i rami si sono popolati di mani laboriose, intrecciando tradizione, passione e un futuro che guarda sempre più lontano. Le prime zone a inaugurare la stagione sono state quelle di Pino, Faro, Guardia e Orrico. Poi, come un’onda lenta e costante, la raccolta si è estesa ad altre località storiche della fascia olivata: Veterino, Artimo, Damecuta, La Migliara, Mesola, Timpone e Follicara. Ognuna con le sue peculiarità, ognuna con il suo carattere che finirà per riflettersi nell’olio nuovo. Quest’anno, tra gli ulivi di Anacapri, ha fatto la sua comparsa un protagonista speciale: Marcelo Scofano, esperto di olio e gastronomia olivaria riconosciuto a livello internazionale. Giunto direttamente dal Brasile, Scofano non ha voluto mancare l’occasione di partecipare in prima persona a questa tradizione, pronto a raccontare – e a portare con sé – le qualità uniche del cosiddetto “Oro di Capri”. Ma il vero segreto di un olio eccellente è la cura di ogni passaggio. Fino al 26 settembre, tutte le olive raccolte verranno trasformate presso il frantoio SAO srl di Castelnuovo Cilento. Il trasporto avviene con camion refrigerati messi a disposizione dall’Associazione, una scelta che preserva freschezza e qualità, assicurando che il sapore dell’isola resti intatto fino all’ultima goccia. Ogni anno, la raccolta delle olive ad Anacapri non è soltanto un evento agricolo, ma un momento corale che celebra identità, paesaggio e cultura. Una tradizione che diventa racconto e che, grazie a ambasciatori come Scofano, trova eco anche oltre i confini del Mediterraneo. L’olio che ne nascerà non è soltanto condimento, ma memoria liquida di un territorio: un piccolo tesoro che racchiude i profumi del mare, la forza della roccia e la luce dorata del sole di Capri.
Anna Maria Boniello, Il Mattino.it